Esposizione Permanente “Il mercato si veste di nuovo” presso il Mercato Metronio, con la Direzione Artistica di Simona Sarti.
Presso la struttura comunale di Largo Magna Grecia, si inaugura l’evento a cura dell’ “Associazione Arte Altra” e “Carteinregola” con il patrocinio del Municipio VII, di AGS Mercato Metronio, e con il contributo artistico del “JD Institute of Fashion Technology” e della “JD International Design School”, per dare vita ad una esposizione permanente con opere di artisti di diverse nazionalità.
Un progetto di rigenerazione, riqualificazione e arricchimento per rilanciare il ruolo di una preziosa testimonianza architettonica degli anni ’50, tutt’ora in piena attività. Nel corso della inaugurazione saranno proiettate diapositive di “San Giovanni come era” a cura di Antonello Ciancio e Rosa Simonelli.
L’opera in esposizione permanente
12/2015
Notturno futuro
acrilico su polietilene
cm 210×150
Durante la mattinata una performance artistica vedrà coinvolti degli alunni delle quarte sez. A e B della Scuola Primaria Carducci che fa parte dell’Istituto Comprensivo Marcello Mastroianni, sotto la guida di alcuni artisti e dei loro insegnanti, per realizzare un’opera utilizzando gli scarti dei banchi. Frutta e verdura diverranno così i colori per la realizzazione di un telo.
Interverranno: Chiara Giansiracusa – Assessore alla Cultura del VII Municipio, Marco Della Porta – Assessore alla Cultura del XIV Municipio, Alessandro Albanesi – Presidente Mercato Metronio, Cinzia Lancia – Carteinregola, Michel Patrin – Associazione Arte Altra, Simona Sarti Direttrice Artistica.
Video con interviste agli artisti
Artisti partecipanti: Isabella Angelini, Luca Baseggio, Alessandra Bilotta, Carla Cantatore, Norberto Cenci, Sara De Nardis, Eleonora Del Brocco, Marco Delli Veneri, Fausta Finazzer, Roberta Filippi, Giulia Galatone, Giovanna Gandini, Salvatore Giunta, Florian Heymann, Metello Iacobini, Itto, JD Institute of Fashion Technology , JD International Design School, Paolo Lazzari, Simone Marini, Alessandro Monti, Viola Novarini, Paolo Andrea Pandolfi, Michel Patrin, Elisabetta Piu, Gabriella Porpora, Maria Luisa Ricciuti, Paolo Ronchi, Gabriella Sabbadini, Simona Sarti
Testo critico di Ilaria Giacobbi
Materiale plastico come supporto, il colore è steso su plastica a tutto campo, svincolato da ogni costrizione figurativa o narrativa e diviene quindi l’espressione di una sensibilità tanto acuta e profonda da arrivare a sfiorare il misticismo.
Composto da campiture sommariamente stese di tinte scure ma che riescono a sembrare trasparenti e luminosissime disposte su fascia orizzontale, il quadro di Marco Delli Veneri non descrive eventi o esperienze, ma è esso stesso veicolo di un’esperienza percettiva ed emotiva cui l’osservatore è condotto dalla forza evocativa del colore.
In Notturno futuro la qualità palpitante e quasi gassosa delle tinte, realizzate con un complesso gioco di velature e con un’incredibile stacco cromatico di passaggi tonali, rende quanto mai instabile il pur elementare schema geometrico, trasformando il dipinto in un insieme pulsante, visivo e luminoso, che invita alla contemplazione e allo smarrimento nella profondità del colore. Il colore è fonte dell’esperienza percettiva ed emotiva dell’artista il cui linguaggio si fonda sull’impiego di strutture primarie, razionali ed elementari, tratte dal repertorio geometrico e proposte con minime varianti in fitte ripetitive sequenze spaziali o temporali.
L’effetto di coinvolgimento dell’opera è direttamente proporzionale alla sua grandezza e alla posizione dello spettatore che dovrebbe collocarsi a una distanza dalla tela non inferiore ad 1 metro.
Il dipinto di Delli Veneri ha il valore di un’esperienza impulsiva e liberatoria capace di scaricare aggressività ed energia fisica: l’artista disegna sul polietilene, come se lo facesse sull’ aria, gigantesche e libere traiettorie fatte di luce e con luce, che procedono parallele in un originale sintesi di pittura. L’uso del materiale plastico, quindi di un supporto trasparente, esalta le caratteristiche elastiche e spaziali dell’opera, accentuandone l’impatto ambientale e la capacità di dialogare con l’architettura e con lo spettatore. L’ opera testimonia l’interesse dell’artista per i nuovi maretiali e per nuove sperimentazioni, più avanzate. Evoca e realizza un’opera globale e di sintesi allo stesso tempo, capace di superare le tradizionali e ormai obsolete distinzioni tra pittura, fotografia, architettura e decorazione plastica.
Da 27, rue de Fleurus