Mostra collettiva “Napoli Expo Art POLIS Transiti d’Arte Mediterranea” a cura di Daniela Wollmann, PAN Palazzo delle Arti Napoli.
Catalogo a cura di Daniela Wollmann con testi critici di Lucia Scoppa. Ha visitato la mostra il critico Floriano De Santi che ne ha fatto un commento critico in video.
In mostra
Foto della mostra
Locandina e catalogo
Video della mostra
Commento critico di Floriano De Santi
“Marco Delli Veneri è un artista molto serio, è presente con dei piccoli quadretti ma, secondo me, è solo un caso che siano esposti questi piccoli perchè, dal modo di dipingere, può affrontare formati ben più estesi. È un informale collegato ad un’idea cosmico-spaziale unica nell’arte italiana, devo dire, unica oggi tra i giovani.
Mima e conduce assieme l’esperienza fontaniana con l’esperienza di Crippa e di quel genere, fino ad arrivare ad assorbire bene l’idea dell’informale. Però questo è un informale lucido, è un informale unico, anche per l’uso del materiale e per l’uso di questa sorta di smaltatura. In realtà il formato piccolo, che potrebbe far pensare ad un bozzetto per opere grandi, non è un bozzetto ma un’opera fine a se stessa, è talvolta anche di grande qualità mentale ed intellettuale, come il quadro sul giallo, con le macchie nere, che fa la summa della cultura astratta italiana, quella più libera, non quella dell’astrattismo geometrico, ma quella legata più al filone dell’astrazione lirica, tipo Turcato, Corpora, Dorazio. In fondo il “gruppo degli otto” di Lionello Venturi dà un lascito che è ancora forte. L’artista napoletano, come una spugna, assorbe il meglio di quello che c’è anche in campo internazionale.”
Video del commento critico di Floriano De Santi
Commento critico di Ilaria Giacobbi
Nelle opere di Marco Delli Veneri, la superficie, spazialmente meditata, é scandita da differenze cromatiche tra le varie campiture, la materia risulta modificata da una qualche forma di energia: combustioni che feriscono lo spazio. CICATRICI.
Con la serie delle Cicatrici il linguaggio dell’artista si arricchisce di ulteriori valori espressivi e formali: l’uso del fuoco vivo (già sperimentato in “Notturno futuro”) che ustiona, brucia, torce e modella i materiali modificandone la struttura, la forma e il colore originari; acrilico su carta metallizzata e PVC montati su pannelli in neoprene.
La scelta dell’ alluminio e della plastica, materiali artificiali dotati di uno “splendore e una trasparenza fittizie” e in stretta connessione con la sfera del consumismo, è emblematica di un atteggiamento assolutamente moderno dell’ artista che ama misurarsi con oggetti desunti dalla realtà circostante.
L’ esito d’ insieme delle opere è una serie di composizioni raffinatissime che utilizzano, come spesso nella produzione di Delli Veneri, materiali quotidiani, poveri o di recupero al cui interno si palesa un equilibrio malinconico e precario , ottenuto attraverso l’ impianto geometrico delle stesse.
In Cicatrici, all’ elegante ordito geometrico tracciato con il colore si accompagna il ritmo convulso e magmatico di immagini realizzate aggredendo o “dipingendo” con la fiamma una piccola superficie di plastica coloratissima.
All’interno di ogni opera i colori, sapientemente bilanciati grazie al calcolato rapporto tra luminosità e ampiezza delle tinte, sono delimitati da contorni morbidi e incerti, che sembrano sciogliersi l’uno nell’altro innescando una coinvolgente illusione di vibrazioni spaziali e di movimento delle superfici. La qualità palpitante e quasi gassosa delle tinte, realizzate con un complesso gioco di velature e con un incredibile ricchezza di passaggi tonali che svelano la presenza dell’ alluminio sottostante, quasi graffiato dal colore, rende quanto mai stabile il pure elementare schema geometrico delle opere, trasformandole in un insieme pulsante vivo e metamorfico.
I contorcimenti della plastica, le piaghe, le ferite, le CICATRICI che affiorano dalla superficie rotta, slabbrata e addensata dai colpi di calore, accentuano la drammaticità e il simbolismo delle immagini, mentre il colore legittima una volta di più l’ accostamento tra la superficie ustionata delle opere e la realtà offesa e ferita dall’ umanità contemporanea.
Serie Cicatrici: frammenti che si sublimano, attraverso l’ estro dell’ artista, in un’ alchimia polimaterica e policroma.